Le Origini e la Fondazione

Questo luogo era posto, nella Vimercate medievale, subito fuori le mura, e fu sin dall’inizio un punto di ricovero e di assistenza ai viandanti e ai pellegrini:

 

1052: La nascita

Sul sito furono insediate già a partire dal 1052 queste strutture:
- L’ORATORIO DI S. GIACOMO dei Pellegrini (a nord, lungo l’attuale Via Cereda)
- La chiesa e l’ospedale di S. GIOVANNI, fondato nel 1140 come HOSPITALE DE S. JOHANNIS DE BURGO FORIS ET PROPE VICOMERCATO, costruito sopra la precedente casa di Ginesmerio dei Vimercati.

 

Dal 1200: I Frati

Nella prima metà del Duecento, i Francescani, provenienti dal vicino complesso di Oreno, che la tradizione vuole visitato dal Poverello d’Assisi (1182-1226), istituirono il nuovo Convento. Il cenobio francescano, che dipendeva inizialmente dalla Custodia di Monza, aumentò di importanza e fu abitato da Lettori e Maestri, come definiti in alcuni documenti del XIII secolo. Nel tempo, ricevette lasciti da poveri e da ricchi (tra cui Francesco Sforza nel 1450 durante il suo soggiorno vimercatese).

 

Anni 1300-1500: Le signorie milanesi

La Madonna del latte e la guerra tra in Visconti e i della Torre
Uno degli affreschi del Convento presenta nel fregio entrambe le insegne delle famiglie Visconti e della Torre. La storia ci aiuta a datare questa testimonianza intorno all’anno 1311, che vide finalmente sottoscritta, nel giorno dell’Epifania, una tregua d’armi tra le due famiglie milanesi garantita dallo stesso Imperatore Enrico VII. Questa è una traccia molto particolare delle vicende politiche dell’epoca.

 

Francesco Sforza e la Cappella di San Giovanni

Nel 1456 Francesco Sforza, duca di Milano, concedeva un privilegio fondando la “Cappellania di San Francesco” nella chiesa, che nel frattempo era stata dedicata al Santo, dotandola di cinquanta fiorini all’anno.

 

Anno 1798: Da Napoleone alla famiglia Banfi

Nel 1798 il convento, soppresso dalla Repubblica Cisalpina, fu messo all’asta e acquistato nel 1799 dall’allora Podestà Feudale di Vimercate, Dott. Giuseppe Banfi. Egli concesse l’uso del convento ai sei Frati Minori rimasti, mantenendoli vita natural durante. Dopodiché, adibì il convento ad uso abitativo. Il Convento è da allora luogo di abitazione e riunione della Famiglia Banfi. Il fascino molto particolare del luogo è anche legato a questo aspetto, dove la vita quotidiana di una famiglia scorre a tutt’oggi con naturalezza tra mura e testimonianze millenarie.